La filiera agroalimentare, compreso l’indotto, copre il 14% del PIL italiano. Nonostante il fatto che la qualità e l’eccellenza dell’agroalimentare ‘Made in Italy’ siano riconosciute in tutto il mondo, l’estrema frammentazione delle aziende del settore ne limita l’internazionalizzazione e la conseguente competitività.
Il comparto ha ancora possibilità di crescita? La formazione e l’aggiornamento dei lavoratori possono avere un impatto positivo sui livelli di produttività e gli standard di qualità del settore?
Può rivelarsi utile puntare su modelli produttivi sostenibili? Ed ancora, il comparto si avvale adeguatamente delle opportunità offerte dai Fondi Interprofessionali a sostegno della formazione continua?
Sono queste alcune delle domande del sondaggio dal titolo “Coltivare l’eccellenza. La strategia della formazione per l’agroalimentare italiano” realizzato da FondItalia, Fondo Paritetico per la Formazione Continua.
Il progetto, realizzato in collaborazione con ExpoTraining ed Expo Lavoro & Sicurezza, la fiera nazionale della formazione patrocinata da Expo 2015 e declinata sui temi promossi dalla manifestazione, e Fiera Milano, sarà seguito dai media partner:
Il sondaggio, realizzato con metodo cawi (computer-assisted web interviewing) e rivolto a tutti gli attori dell’attuale mercato del lavoro (lavoratori, imprenditori, consulenti, formatori) consentirà di raccogliere interessanti informazioni in merito all’attuale stato del settore e sulle possibili possibilità di sviluppo.
Il link al sondaggio è il seguente: https://it.surveymonkey.com/r/Fonditalia
Il sondaggio resterà online tre mesi circa, dal 17 febbraio al 17 maggio 2015.
I dati verranno resi noti alla stampa in occasione di ExpoTraining, la fiera della formazione, che quest’anno si svolgerà nei giorni 3 – 4 – 5 giugno, parallelamente ad Expo 2015, in Fiera Milano City.
Invitiamo tutti alla compilazione.
“Per usare una metafora, la formazione rappresenta sicuramente il principale nutrimento, l’energia essenziale per le imprese che vogliono mantenere salda la loro posizione nell’attuale fluttuante mercato del lavoro ed investire nel futuro. – Ha dichiarato Francesco Franco, Presidente di FondItalia. – “16.000 imprese, all’incirca un quarto di tutte le imprese aderenti al Fondo, operano nell’ambito di una o più funzioni – produzione, trasformazione, commercio e ristorazione – della filiera agro-alimentare. Si tratta quindi di comparti in cui la formazione dei lavoratori è sentita come necessaria ed in grado di fare la differenza”.
“Sono numerose le esigenze formative del settore agro-alimentare” –‐ Ha spiegato Egidio Sangue, Vice presidente e Direttore di Fonditalia. – “Si passa dalla formazione per adempiere all’obbligo formativo, come quella per la manipolazione degli alimenti, l’igiene e la sicurezza alimentare, all’aggiornamento delle competenze di tipo tecnico per assicurare operatori professionalizzati al comparto, alla internazionalizzazione per valorizzare il prodotto italiano e favorirne l’export. In ogni caso, si tratta di formazione che, oltre a rinnovare il settore e garantirne la competitività in scenari più ampi, consente ai lavoratori, in molti casi anche stagionali, di mantenere alto il loro livello professionale ed aumentare le capacità tecnico operative, dalla capacità di selezione accurata delle materie prime all’utilizzo di macchinari sempre più sofisticati, al fine di garantire loro una occupazione permanente e sicura.”
“Ripartire dal valore delle competenze nell’agricoltura per rimettere in moto il lavoro” – Ha dichiarato il Carlo Barberis, patron di ExpoTraining 2015. – “Le potenzialità lavorative ed imprenditoriali nel settore agricolo sono molteplici, si sta assistendo alla “fioritura” dei così detti green jobs ossia tutti quei lavori nei vari settori dell’agricoltura. In controtendenza rispetto al trend generale del mercato del lavoro in Italia e nonostante la crisi, il ritorno alla terra fa registrare un vero e proprio boom di assunzioni interessando anche i giovani; essa è dovuta in parte alla crisi ma soprattutto dall’allargamento dei confini dell’attività agricola verso nuove opportunità occupazionali. Gli imprenditori agricoli oggi si possono occupare di attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla loro vendita in azienda o nei mercati degli agricoltori, alla fornitura di servizi alla pubblica amministrazione, per esempio per la cura del verde pubblico, dalla produzione di birra o cosmetici alla gestione di fattorie didattiche.
Va da sé che ogni profilo professionale di green job richiede competenze ed aggiornamento continuo in modo da sviluppare sia la competitività di ogni azienda e la sostenibilità ambientale. Dunque il comparto formativo gioca un ruolo fondamentale per assistere ed accompagnare questo settore attraverso una migliore e più puntuale offerta formativa di green training”.